Ho una notizia di cui non ho ancora informato gli amici della rete (inizio così, facciamo finta che l'ultimo post non sia dell'anno scorso...). Sono felice, non immaginate quanto. Mi sento davvero meglio con me stessa, perché ormai da sei mesi sono vegetariana. O meglio ovo-latto-vegetariana, perché proprio i vegani non riesco a capirli. Ma andiamo per gradi... E' iniziato tutto penso in occasione del ferragosto: non sono riuscita a mangiare nulla, forse solo una salsiccia striminzita, dopodiché la nausea mi ha impedito, da quel momento in poi, di cibarmi di carne. A dir il vero solo quella volta ho avuto la nausea, ma grazie a questo fortuito ribaltamento dello stomaco ho capito cosa mi ci voleva. Devo dire che adesso mi sento veramente meglio, anche se son conscia che grushenka considera tutte le motivazioni etiche di questa scelta come scuse per non ammettere che non mi piace la carne e basta. Mi piace sì, se le Mcnuggets non fossero pulcini triturati le mangerei ancora, statene pur certi. Comunque gli esami vanno bene, ho un colesterolo meravigliosamente in linea, e le mense imbandite di cadaveri non mi mancano più di tanto. Sto usando un linguaggio crudo perché sono convinta che non sia una cosa da tutti, vedere la bistecca e la mucca come una cosa unica. E' il motivo per cui siamo onnivori, nel bene e nel male: non associamo al cibo l'essere animato che è stato immolato per i nostri palati. Sono sicura che chi di voi lettori non è vegetariano dirà che son tutte balle, ma è così. Degli animali muoiono ogni momento per il nostro piacere culinario. Dico nostro perché c'era dentro anch'io. Noi chiediamo: "Cosa c'è per cena?", ma dovremmo chiederci chi stiamo per divorare. Ma scindiamo la bestia dal ragù, non ci viene naturale. Perché non abbiamo la cultura della condivisione, la teoria evolutiva di Darwin ci ha insegnato che siamo al vertice della catena alimentare, evolutiva, siamo quasi una razza stabile, siamo praticamente arrivati all'apice del successo. Siamo rockstar, e la Terra è il nostro palcoscenico permanente. Peccato che nella nostra scalata, e nel faticoso mantenimento di tale status, stiamo distruggendo tutte le altre forme di vita. Non ce ne sarebbe bisogno, se accettassimo di condividere questo pianeta con le altre creature. Non posso credere che ci sia ancora gente che crede che "Dio a creato gli animali e le piante per servire l'uomo", oppure che "Dio ci ha fatti onnivori, dobbiamo obbedire alla sua legge". Ne faccio un fatto evolutivo: ci sono individui della razza umana che hanno sviluppato la capacità emotiva che permette loro di credere che non sia più questione di predominio, di prerogativa, di egemonia, ma questione di vivere in armonia. In questo credo che la dieta vegana sia distruttiva almeno quanto l'eccessivo consumo di carne: se rifiutiamo dalla natura ciò che in modo spontaneo essa ci dona, come possiamo comprendere appieno la necessità di vivere senza spargere il sangue di altre creature viventi? Dobbiamo vivere nel rispetto degli animali, riconoscendogli l'innata capacità di soffrire, anche psicologicamente (vedere i pipistrelli), accettando i loro frutti senza interrompere il corso delle loro vite. Non siamo fatti per cibarci di carne, perché abbiamo bisogno di strumenti estranei al nostro organismo per abbatterli. Se vuoi mangiare un cervo, ammazzalo a mani nude, prova a sopportare la vista di maiali sventrati appesi nei macelli. Se ci fate caso, il percorso che il vostro cibo fa per arrivare nelle vostre cucine è quanto di più top secret ci possa essere: quanta fatica devono fare gli attivisti per penetrare in questa sanguinosa catena per portarci video a dir poco raccapriccianti. Non riesco ad andare oltre il minuto e mezzo, in alcuni di essi. Sapete perché è tutto così occultato? Non mangereste più quelle belle mortadelle rosee se sapeste come vengono prodotte, con quali torture per i maiali! Questo lo diceva Tolstoj, non l'ultimo degli stronzi. A volte penso che questi video (tranquillamente reperibili su internet) dovrebbero essere trasmessi a telegiornale, ma sarebbe un atto troppo estremista, anche per una come me. Non si possono costringere miliardi di persone a rimirare la morte che stanno lentamente digerendo.
Se questo pezzo vi è scivolato addosso come olio, tranquilli, non sarete né i primi né gli ultimi; ma se avete avvertito un pizzicotto all'altezza del cuore, magari un po' di ragione me la data. Si vive bene anche così, non c'è meno gusto a mettersi a tavola. Semplicemente ci si può accollare a buon diritto il titolo di "Re degli animali". O no, semplicemente si può guardare negli occhi una mucca e dirle: "Ora sto bene, sono felice, ora non ti mangio più". Lo dice il caro Kafka.